Guida visitare Lucca

Protetta nel corso dei secoli dalla cerchia delle sue mura, Lucca ha conservato intatte le atmosfere medievali di città-stato fino a quando, nel 1847, divenne parte del Granducato di Toscana.

Duemila anni di storia da visitare passeggiando tra le strade e le piazze del centro storico. Moltissimi tesori nelle numerose collezioni museali

Le mura sembrano aver conservato l’aspetto di Lucca dal mutare del tempo.
Sviluppatasi come città-stato nel Medioevo, Lucca ha mantenuto la sua autonomia fino al 1847. Le strade e i palazzi della città sono permeati dalla sua storia: Lucca, città natale del grande Puccini, sembra mantenere intatta l’atmosfera di un tempo, allontanandosi dalla frenetica modernità pur costituendo un importante fulcro commerciale ed economico della regione. Il centro storico monumentale della città conserva così inalterata la sua originaria bellezza che si esprime nelle svariate architetture di pregio, nelle numerose chiese medievali di grande ricchezza decorativa, grazie alle quali Lucca viene soprannominata “città dalle 100 chiese” , nelle torri, nei campanili, nei monumentali palazzi rinascimentali di notevole pregio. Lucca non manca di offrire ai suoi visitatori una dinamica vita cittadina con i suoi negozi di prestigio, i ristoranti e i tipici piatti della tradizione culinaria lucchese, i luoghi di ritrovo in cui trascorrere piacevolmente le serate e gli eventi di svariate tendenze che periodicamente animano i luoghi storici del centro.

Guida a Lucca da non perdere

    Piazza San Michele
    San Michele in Foro
    Palazzo Mansi
    San Frediano
    Piazza Anfiteatro
    Fillungo
    Palazzo Ducale
    Le mura di Lucca
    Duomo San Martino
    Ss. Giovanni e Reparata
    Casa Guinigi
    Museo nazionale di Villa Guinigi
    S.Maria Forisportam

Piazza San Michele

San Michele è la più importante piazza della Lucca medievale. In essa sorse eccezionalmente la prima sede del Comune: in nessuna piazza pubblica prima del Ottocento infatti, sorse un edificio sede della Pubblica Amministrazione. La piazza era fulcro della vita cittadina di Lucca: in essa si svolgevano funzioni civili, religiose e commerciali. Da luogo di mercato del grano, la piazza subì dei lavori di ampliamento divenendo sede per mercanti di sete e banchi di cambisti. La piazza, dominata dalla grande mole dell’omonima chiesa, è contornata da una bella sequenza di edifici medievali e lungo le pareti sono distribuiti diversi busti di cittadini lucchesi illustri.

San Michele in Foro

La chiesa è frutto della commistione di stile gotico e romano, risultato della lunga elaborazione costruttiva avvenuta nel corso dei secoli. Iniziato nel 1070, l’edificio è stato sviluppato nel corso del XII secolo e ultimato nel XIV secolo. Il campanile che la tradizione vuole costruito per la facciata precedente, fu mozzato dal doge di Pisa Giovanni d’Agnello perché il suono delle campane si udiva fino a Pisa e ciò non veniva tollerato perché considerato segno di superiorità sulla città. La facciata si articola in quattro ordini di logge . Oltre all’evidente stampo di stile romanico della facciata il verticalismo proprio dello stile gotico è sottolineato dalle due statue di angeli ai lati e dalla grande statua in marmo dell' arcangelo Michele nell'atto di sconfiggere con la lancia un drago. Una leggenda lucchese vuole che in particolari condizioni di luce si possa scorgere uno scintillio verde proveniente dalla statua, originato, sempre secondo la leggenda, da uno smeraldo incastonato in tempi antichi ma mai ritrovato. Singolare è la parte terminale della facciata che sembra isolata rispetto al complesso inferiore, dovuto al mancato compimento di una prevista sopraelevazione del tetto. L’interno è a tre navate su colonne con pregevoli capitelli romanici. Tra le opere d’arte conservate ricordiamo la Madonna con Bambino, terracotta smaltata di Andrea della Robbia, la Pala Magrini di Filippino Lippi e l’altorilievo della Vergine scolpito da Raffaello da Montelupo.
Apertura: 7,30-12,30/15-18. (Nell'orario di apertura non è ammessa la visita turistica durante lo svolgimento delle funzioni religiose).

Palazzo Mansi

Palazzo Mansi è una delle più ricche residenze signorili di Lucca. Dal 1977 il palazzo è sede della Pinacoteca Nazionale. Edificato tra il XVI e il XVII secolo ha conservato numerosi degli arazzi e arredi originari collocabili tra il Seicento e l’Ottocento. Gli ambienti e le collezioni testimoniano l’alto livello raggiunto dalla manifattura lucchese. Tra gli arredi notevole è la “Camera degli Sposi” con i preziosi intagli dell’alcova e le tappezzerie in seta ricamata del ‘700. Tra i dipinti di scuola italiana e fiamminga databili tra il XIV e il XVIII secolo si trovano opere del Reni e del Domenichino, della scuola veneta del Tintoretto e del Veronese. Centrale è il corpus dei mastri toscani Pontormo, Beccafumi, Bronzino, Andrea del Sarto, Salimbeni, Vignali, Ligozzi.
Apertura: Feriali: 9.00-19.00; festivi: 9.00-14.00 (chiuso lunedì, 1° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre)

Chiesa di San Frediano

San Frediano è una delle più antiche chiese di Lucca. Un edificio religioso nell’omonima piazza esisteva già dal VI secolo voluto dallo stesso San Frediano, vescovo di Lucca tra il 560 e il 588. La riedificazione dell’edificio iniziò nel 1112 e fu consacrato nel 1147. Sulla parte superiore della facciata spicca un mosaico raffigurante l’Ascensione di Cristo frutto dell’esperienza bizantina e restaurato nell’800. Nonostante i numerosi interventi avvenuti nel corso dei secoli la basilica conserva un preminente aspetto medievale: le colonne che dividono le navate e molti capitelli provenienti da edifici di epoca romana, importante esempio di pittura medievale lucchese è l’affresco del Martirio dei Santi Vincenzo, Stefano e Lorenzo e il fonte battesimale è una delle testimonianze più rilevanti della scultura romanica di Lucca. Tra le decorazioni pittoriche è di particolare rilievo la cappella della famiglia Trenta, nella navata sinistra, per la quale Jacopo della Quarcia realizzò nel 1422 un polittico di Madonna col Bambino e i Santi Lorenzo, Girolamo e Frediano.
Apertura: orario estivo quotidiano 10.00 - 18.00

Piazza dell'Anfiteatro

La piazza dell’Anfiteatro è sorta sugli antichi resti di un anfiteatro romano del II secolo d.C. che ha lasciato l’impronta della caratteristica forma ellittica. Molte delle antiche vestigia vennero prelevati e destinati alle nuove costruzioni della città. Nel corso del Medioevo i ruderi vennero incorporati in abitazioni a schiera e il terreno venne alzato di circa 3 metri rispetto all’arena romana. Il principale intervento di recupero fu ad opera dell’architetto lucchese Lorenzo Nottolini incaricato nel 1830 da Carlo Lodovico. Oggi piazza dell’Anfiteatro, denominazione recente che ha sostituito quella storica di piazza del Mercato, è uno spazio frequentato e ricco di negozi e luoghi di ritrovo. In particolare nelle sere di luglio la piazza ospita importanti concerti ed eventi.

Fillungo

E’ la più nota e raffinata strada di Lucca e luogo dedito al caratteristico passaggio cittadino. Il nome deriva dal castello di Fillongo in Garfagnana dove la famiglia Falabrina, che possedeva diverse case in via Fillongo, esercitava il suo diritto di feudo. La strada, tipicamente medievale, ha mantenuto le sue caratteristiche quasi inalterate e procede in modo tortuoso e irregolare attraversando quasi interamente la città. Lungo la strada, procedendo verso il centro, si trovano importanti dimore nobiliari risalenti al XV e XVI. Caratteristica è l’alta torre delle Ore, dotata già dal 1471 di orologio meccanico, e il complesso in mattoni con arcate e bifore delle case Barletti famiglia molto potente nella Lucca del’300. I negozi che animano la strada spesso conservano le insegne e gli arredi d’epoca soprattutto in stile liberty e sono punto di riferimento per gli acquisti di classe della città e dell’intera provincia.

Palazzo Ducale

L’imponente Palazzo Ducale,conosciuto anche come Palazzo della Signoria, si trova sul lato occidentale di piazza Napoleone, una vasta area dalla forma rettangolare delimitata da platani. Palazzo Ducale è l’ultimo di una lunga serie di edifici dove esercitarono le loro funzioni diversi poteri politici: dalla famosa Augusta fortezza fatta erigere da Castruccio Castricani nel 1322 e demolita quarant’anni dopo, fino alla completa realizzazione ad opera dell’architetto Lorenzo Nottolini che risistemò il palazzo e l’intera piazza in stile neoclassico. Il progetto fu patrocinato prima da Elisa Bonaparte Baciocchi e, dal 1819, dalla duchessa Maria Luisa di Borbone. Con l’unificazione d’Italia il palazzo divenne di proprietà dei Savoia e il patrimonio venne suddiviso tra le varie casate reali. Oggi si possono comunque ancora ammirare alcuni ambienti tra i quali ricordiamo la Sala degli Svizzeri, la Sala degli Staffieri e la Loggia degli Ammaniti. Degno di menzione è lo scenografico scalone monumentale del Nottolini che porta alle sale di rappresentanza, oggi occupate dagli uffici della Provincia e della Prefettura. Il palazzo ospita inoltre diversi enti tra cui l'Istituto per la Resistenza, l'Istituzione Centro Tradizioni Popolari, l'Istituto Storico Lucchese, la Fondazione Paolo Cresci per la Storia dell'Emigrazione Italiana, l'Accademia Lucchese delle Scienze Lettere ed Arti, e il Museo del Risorgimento.
Apertura al Pubblico:
lunedì – mercoledì – venerdì dalle 10:00 alle 12:00
martedì – giovedì dalle 15:00 alle 17:00

Le mura di Lucca

Poche città al mondo conservano intatte le antiche mura urbane: le mura di Lucca sono monumento per eccellenza della città e si sviluppano in un percorso di 4195 metri mai utilizzato a scopo bellico e trasformato in passeggiata da Maria Luisa di Borbone. Nel corso dei secoli si sono susseguite diverse stratificazioni della cinta muraria. In origine il tracciato consisteva in un recinto quadrangolare di circa due chilometri con quattro porte: le due vie principali si incrociavano perpendicolarmente e dividevano l’area in quattro parti. Da alcuni scavi è emerso che le mura hanno subito in seguito rifacimenti; ne sono rimaste tuttavia poche tracce in quanto le pietre furono impiegate nella costruzione di altri edifici. I lavori della seconda cerchia muraria iniziarono nel 1198 e furono ultimati solo nel XIII secolo: le mura erano alte circa dodici metri e si aprivano anch’esse su quattro porte fiancheggiate da torrioni e arricchite da statue. Ulteriori modifiche avvennero tra il ‘400 e il ‘500. I lavori di costruzione del terzo anello iniziarono nel 1500 e si protrassero per più di cento anni. L’attuale cerchia muraria fu ultimata nel 1645: è composta da un susseguirsi di cortine e baluardi che un tempo erano provvisti di 126 cannoni a difesa eliminati dagli austriaci nel 1799 ed è circondata tuttora da un ampio fossato. Le mura di Lucca sono oggi percorribili solo a piedi o in bicicletta e rappresentano uno spazio pubblico che presenta una piacevole visuale sui monumenti storici e intensamente vissuto da cittadini e turisti da ogni parte del mondo. Affollato luogo di ritrovo sulle mura cittadine è l’antico Caffè delle Mura edificato nel 1840 in stile neoclassico.

Duomo San Martino

Il Duomo di San Martino è stato fondato, secondo la tradizione, dal San Frediano tra il V e il VI secolo ma niente rimane della struttura originaria. Ricostruito nel 1060 dal vescovo Anselmo da Baggio, l’edificio è oggi risultato di una lunga serie di rifacimenti avvenuti tra la fine del milleduecento e la seconda metà del millequattrocento. Il duomo è frutto del gusto e delle variazioni degli artisti che hanno prestato la loro opera nel corso dei secoli: nonostante i contrasti stilistici in esso le vaie parti coesistono in un risultato di continuità ed armonia. La facciata, firmata da Guidetto da Como e datata 1204, è ispirata a quella del Duomo di Pisa ma è arricchita da elementi originali propri del romanico lucchese. Le decorazioni scultoree di rara bellezza dei portali risalgono al duecento e sono attribuibili a maestri lombardi e a Nicola Pisano. Il campanile, di foggia lombarda, fu terminato nel XII secolo, i lati sorretti da contrafforti e l’abside risalgono al XIV secolo. L’interno, a tre navate asimmetriche, fu completamente rinnovato a partire dal 1372 e rappresenta un perfetto compromesso tra stile romanico e gotico .Tra le molte opere d’arte, il gruppo S. Martino a Cavallo e il Mendico capolavoro di ignoto maestro lombardo, il dipinto Ultima Cena del Tintoretto. Nella sagrestia è stata collocata la Tomba di Ilaria del Carretto, moglie di Paolo Guinigi, capolavoro di Jacopo della Quercia datato 1407-1408. Il tempietto ottogonale nella navata sinistra, custodisce il Volto Santo, venerata scultura lignea celebrata a Lucca il 14 settembre.

Ss. Giovanni e Reparata

La chiesa di San Giovanni e Santa Reparata, situato nella zona meridionale dell’antica Lucca romana, è in realtà composta da due edifici adiacenti: la chiesa di Santa Reparata e il Battistero dedicato a San Giovanni. La chiesa fu eretta nel IV secolo come Cattedrale cittadina. Essa fu sede vescovile fino agli inizi del VIII secolo, quando San Martino divenne cattedrale della città, ma mantenne la funzione di fonte battesimale. Un nuovo edificio fu costruito nel XII secolo sopra le fondamenta della preesistente struttura paleocristiana. L’attuale chiesa conserva l’antico fianco destro e il portale della facciata, il resto venne completamente ricostruito nel primo Seicento. La facciata presenta stili tardo rinascimentali. L’interno, gran parte intonacato e dipinto a finta pietra, è a tre navate sorrette da colonne scanalate antiche con capitelli romanici compositi. Il transetto e la profonda abside semicircolare sono chiare caratteristiche delle architetture lucchesi a partire dalla fine dell’ XI secolo. Il battistero, attiguo alla chiesa,è un edificio trecentesco a pianta quadrata cinto su tre lati da arcate acute con altissima cupola a spicchi. Il complesso del Battistero e della Chiesa sovrastano un’ importante area archeologica aperta al pubblico nel 1992. La campagna di scavi ha portato alla luce l’impianto della basilica paleocristiana e alcuni resti dell’antica cattedrale di Santa Reparata e, sotto il battistero, sono state recuperate cinque diverse stratificazioni corrispondenti a dodici secoli della storia di Lucca. Risalenti ad epoca romana sono un frammento di pavimentazione di una domus romana del I secolo a.C. e alcuni resti di terme del I-II secolo a.C.

Torre Guinigi
Casa Guinigi

Nel Trecento sorsero, su entrambi i lati dell’omonima via, le case dei Guinigi, ricchi e potenti feudatari e proprietari terrieri, che nel XIII secolo trasformarono le loro ricchezze, diventando importanti mercanti e banchieri di Lucca. Nel periodo medievale, il modello architettonico di riferimento era quello della casa-torre, una costruzione in pietra o mattoni sviluppata in altezza . Erano dimore austere con loggiati al piano terra destinati al commercio e agli scambi affiancati da altissimi torrioni. L’altezza era simbolo della potenza e del prestigio della famiglia all’interno della città. I due palazzi Guinigi, uno annesso alla Torre e l’altro di fronte, furono costruiti alla fine del 1300: di tipica architettura gotica sono le trifore e le quadrifore ad arco acuto sulla facciata di mattoni. Il Palazzo Guinigi adiacente alla torre, presentava originariamente agli angoli, quattro torri alberate ma solo una è sopravvissuta fino ad oggi. La Torre Guinigi è la più importante torre di Lucca: è ormai l’unica testimonianza delle oltre 250 torri che in epoca medievale adornavano la città. Costruita in pietra e mattoni è alta 45 metri e tra le torri i appartenute a famiglie medievali, è l’unica che non sia stata mozzata o abbattuta nel corso del XVI secolo. Alla sommità della torre, si trova un singolare giardino costituito da un cassone murato riempito di terra in cui sono stati piantati cinque lecci secolari: si narra che i Guinigi, ormai padroni della città, volessero ingentilire le loro dimore con una torre alberata a simbolo di rinascita. Sembra che l’albero più alto sia legato ad una leggenda: piantato da Paolo Guinigi, Signore di Lucca catturato da Francesco Sforza, avrebbe preannunciato la sua morte perdendo le foglie. Dalla cima della torre si possono ammirare il centro città, le Alpi Apuane, gli Appennini e il Monte Pisano.

Museo nazionale di Villa Guinigi

Villa Guinigi è stata costruita nel 1413 per volere di Paolo Gionigi, Signore di Lucca. La villa voleva essere emblema del suo potere ma anche espressione del suo amore per le arti liberali. Villa Guinigi presenta un arricchimento dello schema che caratterizzava la tipica villa lucchese del ‘300: pianta rettangolare, facciate lunghe alleggerite da porticati e bifore o polifore, lati conclusi da merlature. Originariamente era circondata da un grande giardino ricco di orti voliere e fontane. La villa subì molteplici modifiche nel corso dei secoli. Passò alla Repubblica lucchese nel 1430 e nel 1924 divenne Museo Civico. Fu ristrutturata dopo la Seconda Guerra Mondiale ritrovando l’originario aspetto e nel 1968 fu trasformato in Museo Nazionale. Il museo si articola in un percorso cronologico con molte opere, dalla preistoria al XVIII secolo, accumunate dall’essere legate al territorio e alla città. La mostra è composta da reperti archeologici etruschi e romani, da alcune opere rappresentative della pittura e della scultura medievale toscana con capolavori di Berlinghiero fino a tele del cinquecento e del seicento. Significativa è la raccolta di arredi sacri e tessuti. A livello scientifico il Museo conserva strumenti appartenuti all’ospedale di San Luca e alcuni strumenti di misura del ‘700 e ‘800. Possiede, inoltre, una collezione di strumenti per la misurazione di peso e lunghezze in uso nell’800 nel territorio lucchese.

S.Maria Forisportam

Per la facciata parzialmente marmorea in calcare bianco, la chiesa è conosciuta anche come Santa Maria Bianca. In origine, si trovava all’esterno delle mura medievali e nel XII secolo, quando venne ricostruita, fu inglobata al complesso cittadino. Evidente è il richiamo al progetto pisano, da cui tuttavia differisce per i particolari decorativi delle lesene e dei colonnati che sorreggono le arcate cieche della facciata, del fianco e dell’abside. Nel Cinquecento la Chiesa, rimasta incompiuta, fu completata e rialzata attraverso la fascia superiore in mattoni: a questo periodo risalgono anche la copertura a volte e le grandi finestre circolari. Il campanile risale al 1619 . Il ricco repertorio scultoreo a decorazione dell’edificio è stato smembrato e oggi conservato in collezioni e musei. L’interno a tre navate presenta a destra un sarcofago paleocristiano della fine del III secolo trasformato in fonte battesimale. Di rilievo è inoltre il ciborio a forma di tempietto poligonale sull’altare del transetto.